LE RAGIONI DELLO SCIOPERO #MONDOCONVENIENZA



1. IL MOTTO DI MONDO CONVENIENZA È “LA NOSTRA FORZA È IL PREZZO”. SAREBBE PIÙ CORRETTO DIRE: LA NOSTRA FORZA È LO SFRUTTAMENTO.
L’azienda in Italia è riuscita a superare il colosso Ikea in fatturato, grazie a una politica di prezzi stracciati costruiti sul massimo risparmio sul costo della forza lavoro. Mondo Convenienza ha superato 1,2 miliardi di € di fatturato annuo.
2. IL “SISTEMA MONDO CONVENIENZA” SI BASA SU UNA REGOLA: ESTERNALIZZARE TUTTO CIÒ CHE È ESTERNALIZZABILE.
Nel magazzino di Campi Bisenzio troviamo ben tre appalti in cui sono suddivisi i lavoratori: uno per il call center e il servizio clienti, uno per i magazzinieri, un terzo per il servizio di consegna e montaggio a domilicio del cliente. Risultato: in magazzino ci sono 7 dipendenti “diretti” Mondo Convenienza, e circa 200 lavoratori “in appalto”.
3. SONO ALMENO DIECI ANNI CHE IL “SISTEMA MONDO CONVENIENZA” È NOTO.
Il primo sciopero al magazzino di Campi Bisenzio risale al 2014. Da quel momento a oggi, un’infinità di vertenze, scioperi, picchetti, interrogazioni parlamentari, reportage televisivi, approfondimenti sulla carta stampata. Nel 2014, nel 2019 e nel 2022 dalle bocche dei lavoratori addetti a trasporto e montaggio mobili escono sempre le stesse denunce: turni di 12-14 ore al giorno, paghe da fame, assenza delle minime condizioni di sicurezza, lavoro obbligatorio anche il sabato, contratti truffa, addebiti e trattenute arbitrarie in busta paga, caporalato, minacce e ritorsioni a chi rivendica diritti o si iscrive al sindacato.
4. MONDO CONVENIENZA, IN PRIMA BATTUTA, HA RISPOSTO ALLO SCIOPERO DEI MONTATORI E AUTISTI DI CAMPI BISENZIO DICHIARANDOSI “COMPLETAMENTE ESTRANEA” ALLA VICENDA.
“E’ il mondo degli appalti, baby”. Eh no! Chi sciopera lavora nel magazzino Mondo Convenienza, con le divise di Mondo Convenienza, su dei furgoni che riportano il logo di Mondo Convenienza per consegnare i montare i mobili ai clienti di Mondo Convenienza. Troppo facile uscirne così. C’è da dire anche che senza questi lavoratori Mondo Convenienza sarebbe poco e nulla. Mondo Convenienza, che non produce mobili ed elettrodomestici, nei fatti vende un solo servizio: quello di trasporto e montaggio dei mobili.
5. NON È BELLO MA BISOGNA DIRLO: IN QUESTI ANNI LE COSE NON SOLO NON SONO CAMBIATE, MA SONO ADDIRITTURA PEGGIORATE.
Dal 2017 l’azienda, per rispondere a un’ondata di scioperi che rivendicava la piena applicazione del CCNL Trasporti Merci e Logistica (fino ad allora solo formalmente applicato in azienda) decide di passare al CCNL Pulizie Multiservizi. Risultato: paghe base da 1180 euro lordi mensili per un facchino montatore a 1304 euro per un autista montatore. Ma non basta. Inizia l’epoca dei “Regolamenti Aziendali” (identici per tutte le società che gestiscono gli appalti Mondo Convenienza), con cui l’azienda va in deroga al CCNL Pulizie Multiservizi riscrivendo le regole del rapporto di lavoro a proprio piacimento. Applicare uno dei peggiori CCNL sulla piazza non era abbastanza: il regolamento taglia le ferie, il diritto alla retribuzione della malattia, i periodi di comporto, inserisce sanzioni disciplinari draconiane e l’azienda si arroga addittura il potere arbitrario di mettere i lavoratori in “fermo tecnico” senza retribuzione quando gli pare a lei. E soprattutto istituisce l’indennità di trasferta riconosciuta su base mensile. Su cosa voglia dire ci ritorniamo dopo
6. LO SCIOPERO STAVOLTA È UNO SCIOPERO DURO. PERCHÉ I LAVORATORI NON VOGLIONO SOLO “FARE EMERGERE” LA REALTÀ. QUESTA VOLTA LA REALTÀ DEVE CAMBIARE.
Il fatto che in dieci anni le cose non siano cambiate, o addirittura siano peggiorate, non è un fattore di rassegnazione ma di determinazione. Solo la lotta crea speranza. E a scioperare non è stata solo Campi Bisenzio, ma solo negli ultimi mesi anche Roma, Bologna e Torino. A Campi, dopo un mese il numero di scioperanti è raddoppiato. In tutta Italia, a partire da maggio, lo sciopero ha coinvolto centinaia di lavoratori.
7. L’AZIENDA OGGI RICONOSCE UN’INDENNITÀ DI TRASFERTA CALCOLATA SU BASE MENSILE. SINDACATO E LAVORATORI LA VOGLIONO RICONOSCIUTA SU BASE GIORNALIERA.
Alcuni aspetti di questa vicenda rischiano di sembrare questioni “tecniche”, di quelle da addetti ai lavori. E’ così per quanto riguarda proprio l’“indennità di trasferta”. Cosa vuol dire? Vincolando il pagamento dell’indennità di trasferta alla presenza di un minimo di 22 giorni mensili al lavoro, l’azienda ha creato un meccanismo diabolico dove qualsiasi assenza (ferie, malattia, infortunio, permesso) ti porta a perdere non solo una quota del salario relativa al giorno di assenza, ma anche una quota di salario dovuta per i giorni che hai lavorato. Effetto? A lavoro malati, e attenzione a denunciare gli infortuni: possono costare caro, anche fino al 40% della retribuzione mensile. Senza contare una cosa: l’indennità di trasferta si perde anche in caso di sanzione discplinare. Tradotto: l’azienda, in ogni momento, può decidere arbitrariamento se tagliarti dai 200 agli 800 euro in busta paga. Ad esempio, se dici che il camion è troppo carico, o che non vuoi lavorare più di 8 ore. Piccolo dettaglio: è la legge a stabilire che l’indennità di trasferta deve essere riconosciuta su base giornaliera.
8. SOFFERMIAMOCI PER UN MOMENTO SU QUESTO REGOLAMENTO AZIENDALE DI CUI ABBIAMO PARLATO AL PUNTO 5.
In Italia si fa un gran parlare di “contratti pirata”, nome usato per definire i contratti firmati dalle parti datoriali con i sindacati “di comodo”. Ecco, il Regolamento Aziendale non è nemmeno un “contratto”, perché un contratto deve essere firmato, per antonomasia, da due parti. Il Regolamento Aziendale degli appalti Mondo Convenienza, invece, ha una sola firma: quella della società che gestisce l’appalto (che si è comunque curata di siglarne tutte le pagine…). Di fatto è l’appaltatore che regola tutte le condizioni di lavoro. Se quegli altri sono contratti pirata, questo è un contratto piratissimo. In tanti chiedono: “si può fare una cosa così? E’ legale?”. La risposta è: no. “E quindi?”, replicano tutti… E quindi? Lo chiediamo anche noi. E vi diciamo: questa illegalità avviene sotto gli occhi di tutti, e la subiscono migliaia di lavoratori che sono impiegati negli appalti Mondo Convenienza, dalla Sicilia al Piemonte.
9. LA LOGICA DI UN CONTRATTO DI LAVORO DOVREBBE ESSERE QUELLA DI GARANTIRE LA PARTE PIÙ DEBOLE DEL RAPPORTO: IL LAVORATORE.
Di fronte agli abusi, il lavoratore può appellarsi al contratto. Negli appalti Mondo Convenienza, ma in realtà in un’intera parte di mondo del lavoro, il senso dei contratti è stato ribaltato. Il meccanismo è questo: ti do un contratto che in termine di retribuzioni non ti garantisce il minimo necessario per sopravvivere (le paghe del CCNL Multirvizi, ad esempio, si aggirano tra i 900 e 1100 euro netti a stare larghi) e poi, se invece vieni a lavorare perché devi pagare l’affitto o un mutuo, perché devi dare da mangiare alla tua famiglia e pagare le bollette, io – azienda – ti detto le condizioni. Perché quando un contratto non garantisce una retribuzione decente, le condizioni le dettano loro, i datori di lavoro. E allora succede come negli appalti Mondo Convenienza, che per raggiungere la stessa retribuzione che il CCNL Logistica ti garantirebbe per 39 ore settimanali, dopo averti applicato le paghe del CCNL Pulizie Multiservizi ti chiedo di farmi 300 ore al mese e lavorare tutti i sabati. E lo straordinario, a quel punto, non si paga neanche come dice il CCNL Pulizie Multiservizi, ma “come dico io” (che vuol dire “a forfait”). Se uno ci sta bene, sennò “si fa come dice il contratto” lo dicono i padroni ai lavoratori, e non più il contrario. Rivendicare l’applicazione del CCNL Logistica a Mondo Convenienza vuol dire lottare per fare tornare le cose al loro posto. Dare al lavoratore un contratto di cui rivendicare l’applicazione.
10. IL TAVOLO IN REGIONE TOSCANA APERTO NEGLI SCORSI MESI È FALLITO PER DELLE RESPONSABILITÀ PRECISE.
Mondo Convenienza Holding SPA e la RL2 Srl (che gestisce l’appalto) hanno rifiutato la proposta di mediazione condivisa da Si Cobas, Cgil, Filcam, Filt e Regione Toscana. Non si chiedeva tanto, anzi a dire il vero davvero poco: inserimento di un marca tempo per registrare l’orario di lavoro e retribuire gli straordinari, indennità di trasferta giornaliera, sospensione degli elementi peggiorativi rispetto al CCNL Multiservizi contenuti nel Regolamento Aziendale, e graduale percorso per l’applicazione del CCNL Logistica. L’azienda ha dato “picche” su tutto, e poi ha smesso addirittura di presentarsi ai tavoli. Perché vuole difendere il “sistema”. Il “sistema” vuol dire un cottimo di fatto: esci alle 7 di mattina dal piazzale con il camion stracarico e non importa quando torni. Importa che torni quando hai finito. Dieci o quattordici ore di lavoro non fanno la differenza in busta paga. Il “sistema” è che non vai in malattia, non denunci gli infortuni, non rompi le scatole sennò ti metto in condizione di non pagare affitto o mutuo. Il “sistema” è che le regole se le vogliono continuare a scrivere loro, da soli, anche contro CCNL e leggi dello Stato.
11. LE RISPOSTE A TUTTI I TENTATIVI DI SINDACALIZZAZIONE NELLe FILIERE MONDO CONVENIENZA SONO SEMPRE STATI DURISSIMI. E VIOLENTI.
A prescidere dalla sigla sindacale promotrice delle agitazioni. Furgoni che investono scioperanti. Caporali con sconosciuti al seguito che aggrediscono i presidi sindacali. A Bologna qualche settimana fa braccia e denti rotti. Sono violenti perché sanno che la sindacalizzazione è la cura contro il loro sistema cancerogeno. Ora la violenza sono 25 licenziamenti a mezzo comunicato stampa. Dopo i licenziamenti via mail della GKN, Mondo Convenienza scava il fondo.
12. I LICENZIAMENTI ARRIVANO DOPO UNA PIOGGIA DI CONTESTAZIONI DISCIPLINARI CONTRO CHI STA ESERCITANDO IL SACROSANTO DIRITTO DI SCIOPERO.
Le “condotte”, come abbiamo già spiegato, vengono contestate come addebiti disciplinari in base al “Regolamento Aziendale” dell’azienda. I lavoratori sono accusati di “non aver collaborato al mantenimento degli appalti e delle commesse”. Lo denunciamo da mesi: tramite questo Regolamento Aziendale l’azienda si è scritta da sola le regole del gioco, da tutti i punti di vista. Con il Regolamento Aziendale la società si è chiamata fuori dai contratti collettivi nazionali e dalle leggi (su retribuzioni, ferie, malattia, trasferta ecc) e oggi usa lo stesso Regolamento per andare contro il diritto di sciopero garantito dalla Costituzione. Siamo di fronte all’illegalità e ostentata e alla condotta antisindacale eretta a filosofia aziendale.
13. PER DIECI GIORNI, TUTTI I GIORNI, DAVANTI AL MAGAZZINO DI CAMPI BISENZIO POLIZIOTTI E CARABINIERI IN ASSETTO ANTISOMMOSSA CON INTERVENUTI PER TENTATARE LO SGOMBERO DEI LAVORATORI CHE PRESIDIANO PACIFICAMENTE I CANCELLI.
Se lo Stato mettesse la metà dell’impegno a riportare Mondo Convenienza nell’ambito delle leggi e dei contratti, forse, questa lotta avrebbe già in poco tempo potuto festeggiare una vittoria. Ma non importa, possiamo farcela, insieme, anche senza di loro



1. IL MOTTO DI MONDO CONVENIENZA È “LA NOSTRA FORZA È IL PREZZO”. SAREBBE PIÙ CORRETTO DIRE: LA NOSTRA FORZA È LO SFRUTTAMENTO.
L’azienda in Italia è riuscita a superare il colosso Ikea in fatturato, grazie a una politica di prezzi stracciati costruiti sul massimo risparmio sul costo della forza lavoro. Mondo Convenienza ha superato 1,2 miliardi di € di fatturato annuo.
2. IL “SISTEMA MONDO CONVENIENZA” SI BASA SU UNA REGOLA: ESTERNALIZZARE TUTTO CIÒ CHE È ESTERNALIZZABILE.
Nel magazzino di Campi Bisenzio troviamo ben tre appalti in cui sono suddivisi i lavoratori: uno per il call center e il servizio clienti, uno per i magazzinieri, un terzo per il servizio di consegna e montaggio a domilicio del cliente. Risultato: in magazzino ci sono 7 dipendenti “diretti” Mondo Convenienza, e circa 200 lavoratori “in appalto”.
3. SONO ALMENO DIECI ANNI CHE IL “SISTEMA MONDO CONVENIENZA” È NOTO.
Il primo sciopero al magazzino di Campi Bisenzio risale al 2014. Da quel momento a oggi, un’infinità di vertenze, scioperi, picchetti, interrogazioni parlamentari, reportage televisivi, approfondimenti sulla carta stampata. Nel 2014, nel 2019 e nel 2022 dalle bocche dei lavoratori addetti a trasporto e montaggio mobili escono sempre le stesse denunce: turni di 12-14 ore al giorno, paghe da fame, assenza delle minime condizioni di sicurezza, lavoro obbligatorio anche il sabato, contratti truffa, addebiti e trattenute arbitrarie in busta paga, caporalato, minacce e ritorsioni a chi rivendica diritti o si iscrive al sindacato.
4. MONDO CONVENIENZA, IN PRIMA BATTUTA, HA RISPOSTO ALLO SCIOPERO DEI MONTATORI E AUTISTI DI CAMPI BISENZIO DICHIARANDOSI “COMPLETAMENTE ESTRANEA” ALLA VICENDA.
“E’ il mondo degli appalti, baby”. Eh no! Chi sciopera lavora nel magazzino Mondo Convenienza, con le divise di Mondo Convenienza, su dei furgoni che riportano il logo di Mondo Convenienza per consegnare i montare i mobili ai clienti di Mondo Convenienza. Troppo facile uscirne così. C’è da dire anche che senza questi lavoratori Mondo Convenienza sarebbe poco e nulla. Mondo Convenienza, che non produce mobili ed elettrodomestici, nei fatti vende un solo servizio: quello di trasporto e montaggio dei mobili.
5. NON È BELLO MA BISOGNA DIRLO: IN QUESTI ANNI LE COSE NON SOLO NON SONO CAMBIATE, MA SONO ADDIRITTURA PEGGIORATE.
Dal 2017 l’azienda, per rispondere a un’ondata di scioperi che rivendicava la piena applicazione del CCNL Trasporti Merci e Logistica (fino ad allora solo formalmente applicato in azienda) decide di passare al CCNL Pulizie Multiservizi. Risultato: paghe base da 1180 euro lordi mensili per un facchino montatore a 1304 euro per un autista montatore. Ma non basta. Inizia l’epoca dei “Regolamenti Aziendali” (identici per tutte le società che gestiscono gli appalti Mondo Convenienza), con cui l’azienda va in deroga al CCNL Pulizie Multiservizi riscrivendo le regole del rapporto di lavoro a proprio piacimento. Applicare uno dei peggiori CCNL sulla piazza non era abbastanza: il regolamento taglia le ferie, il diritto alla retribuzione della malattia, i periodi di comporto, inserisce sanzioni disciplinari draconiane e l’azienda si arroga addittura il potere arbitrario di mettere i lavoratori in “fermo tecnico” senza retribuzione quando gli pare a lei. E soprattutto istituisce l’indennità di trasferta riconosciuta su base mensile. Su cosa voglia dire ci ritorniamo dopo
6. LO SCIOPERO STAVOLTA È UNO SCIOPERO DURO. PERCHÉ I LAVORATORI NON VOGLIONO SOLO “FARE EMERGERE” LA REALTÀ. QUESTA VOLTA LA REALTÀ DEVE CAMBIARE.
Il fatto che in dieci anni le cose non siano cambiate, o addirittura siano peggiorate, non è un fattore di rassegnazione ma di determinazione. Solo la lotta crea speranza. E a scioperare non è stata solo Campi Bisenzio, ma solo negli ultimi mesi anche Roma, Bologna e Torino. A Campi, dopo un mese il numero di scioperanti è raddoppiato. In tutta Italia, a partire da maggio, lo sciopero ha coinvolto centinaia di lavoratori.
7. L’AZIENDA OGGI RICONOSCE UN’INDENNITÀ DI TRASFERTA CALCOLATA SU BASE MENSILE. SINDACATO E LAVORATORI LA VOGLIONO RICONOSCIUTA SU BASE GIORNALIERA.
Alcuni aspetti di questa vicenda rischiano di sembrare questioni “tecniche”, di quelle da addetti ai lavori. E’ così per quanto riguarda proprio l’“indennità di trasferta”. Cosa vuol dire? Vincolando il pagamento dell’indennità di trasferta alla presenza di un minimo di 22 giorni mensili al lavoro, l’azienda ha creato un meccanismo diabolico dove qualsiasi assenza (ferie, malattia, infortunio, permesso) ti porta a perdere non solo una quota del salario relativa al giorno di assenza, ma anche una quota di salario dovuta per i giorni che hai lavorato. Effetto? A lavoro malati, e attenzione a denunciare gli infortuni: possono costare caro, anche fino al 40% della retribuzione mensile. Senza contare una cosa: l’indennità di trasferta si perde anche in caso di sanzione discplinare. Tradotto: l’azienda, in ogni momento, può decidere arbitrariamento se tagliarti dai 200 agli 800 euro in busta paga. Ad esempio, se dici che il camion è troppo carico, o che non vuoi lavorare più di 8 ore. Piccolo dettaglio: è la legge a stabilire che l’indennità di trasferta deve essere riconosciuta su base giornaliera.
8. SOFFERMIAMOCI PER UN MOMENTO SU QUESTO REGOLAMENTO AZIENDALE DI CUI ABBIAMO PARLATO AL PUNTO 5.
In Italia si fa un gran parlare di “contratti pirata”, nome usato per definire i contratti firmati dalle parti datoriali con i sindacati “di comodo”. Ecco, il Regolamento Aziendale non è nemmeno un “contratto”, perché un contratto deve essere firmato, per antonomasia, da due parti. Il Regolamento Aziendale degli appalti Mondo Convenienza, invece, ha una sola firma: quella della società che gestisce l’appalto (che si è comunque curata di siglarne tutte le pagine…). Di fatto è l’appaltatore che regola tutte le condizioni di lavoro. Se quegli altri sono contratti pirata, questo è un contratto piratissimo. In tanti chiedono: “si può fare una cosa così? E’ legale?”. La risposta è: no. “E quindi?”, replicano tutti… E quindi? Lo chiediamo anche noi. E vi diciamo: questa illegalità avviene sotto gli occhi di tutti, e la subiscono migliaia di lavoratori che sono impiegati negli appalti Mondo Convenienza, dalla Sicilia al Piemonte.
9. LA LOGICA DI UN CONTRATTO DI LAVORO DOVREBBE ESSERE QUELLA DI GARANTIRE LA PARTE PIÙ DEBOLE DEL RAPPORTO: IL LAVORATORE.
Di fronte agli abusi, il lavoratore può appellarsi al contratto. Negli appalti Mondo Convenienza, ma in realtà in un’intera parte di mondo del lavoro, il senso dei contratti è stato ribaltato. Il meccanismo è questo: ti do un contratto che in termine di retribuzioni non ti garantisce il minimo necessario per sopravvivere (le paghe del CCNL Multirvizi, ad esempio, si aggirano tra i 900 e 1100 euro netti a stare larghi) e poi, se invece vieni a lavorare perché devi pagare l’affitto o un mutuo, perché devi dare da mangiare alla tua famiglia e pagare le bollette, io – azienda – ti detto le condizioni. Perché quando un contratto non garantisce una retribuzione decente, le condizioni le dettano loro, i datori di lavoro. E allora succede come negli appalti Mondo Convenienza, che per raggiungere la stessa retribuzione che il CCNL Logistica ti garantirebbe per 39 ore settimanali, dopo averti applicato le paghe del CCNL Pulizie Multiservizi ti chiedo di farmi 300 ore al mese e lavorare tutti i sabati. E lo straordinario, a quel punto, non si paga neanche come dice il CCNL Pulizie Multiservizi, ma “come dico io” (che vuol dire “a forfait”). Se uno ci sta bene, sennò “si fa come dice il contratto” lo dicono i padroni ai lavoratori, e non più il contrario. Rivendicare l’applicazione del CCNL Logistica a Mondo Convenienza vuol dire lottare per fare tornare le cose al loro posto. Dare al lavoratore un contratto di cui rivendicare l’applicazione.
10. IL TAVOLO IN REGIONE TOSCANA APERTO NEGLI SCORSI MESI È FALLITO PER DELLE RESPONSABILITÀ PRECISE.
Mondo Convenienza Holding SPA e la RL2 Srl (che gestisce l’appalto) hanno rifiutato la proposta di mediazione condivisa da Si Cobas, Cgil, Filcam, Filt e Regione Toscana. Non si chiedeva tanto, anzi a dire il vero davvero poco: inserimento di un marca tempo per registrare l’orario di lavoro e retribuire gli straordinari, indennità di trasferta giornaliera, sospensione degli elementi peggiorativi rispetto al CCNL Multiservizi contenuti nel Regolamento Aziendale, e graduale percorso per l’applicazione del CCNL Logistica. L’azienda ha dato “picche” su tutto, e poi ha smesso addirittura di presentarsi ai tavoli. Perché vuole difendere il “sistema”. Il “sistema” vuol dire un cottimo di fatto: esci alle 7 di mattina dal piazzale con il camion stracarico e non importa quando torni. Importa che torni quando hai finito. Dieci o quattordici ore di lavoro non fanno la differenza in busta paga. Il “sistema” è che non vai in malattia, non denunci gli infortuni, non rompi le scatole sennò ti metto in condizione di non pagare affitto o mutuo. Il “sistema” è che le regole se le vogliono continuare a scrivere loro, da soli, anche contro CCNL e leggi dello Stato.
11. LE RISPOSTE A TUTTI I TENTATIVI DI SINDACALIZZAZIONE NELLA FILIERE MONDO CONVENIENZA SONO SEMPRE STATI DURISSIMI. E VIOLENTI.
A prescidere dalla sigla sindacale promotrice delle agitazioni. Furgoni che investono scioperanti. Caporali con sconosciuti al seguito che aggrediscono i presidi sindacali. A Bologna qualche settimana fa braccia e denti rotti. Sono violenti perché sanno che la sindacalizzazione è la cura contro il loro sistema cancerogeno. Ora la violenza sono 25 licenziamenti a mezzo comunicato stampa. Dopo i licenziamenti via mail della GKN, Mondo Convenienza scava il fondo.
12. I LICENZIAMENTI ARRIVANO DOPO UNA PIOGGIA DI CONTESTAZIONI DISCIPLINARI CONTRO CHI STA ESERCITANDO IL SACROSANTO DIRITTO DI SCIOPERO.
Le “condotte”, come abbiamo già spiegato, vengono contestate come addebiti disciplinari in base al “Regolamento Aziendale” dell’azienda. I lavoratori sono accusati di “non aver collaborato al mantenimento degli appalti e delle commesse”. Lo denunciamo da mesi: tramite questo Regolamento Aziendale l’azienda si è scritta da sola le regole del gioco, da tutti i punti di vista. Con il Regolamento Aziendale la società si è chiamata fuori dai contratti collettivi nazionali e dalle leggi (su retribuzioni, ferie, malattia, trasferta ecc) e oggi usa lo stesso Regolamento per andare contro il diritto di sciopero garantito dalla Costituzione. Siamo di fronte all’illegalità e ostentata e alla condotta antisindacale eretta a filosofia aziendale.
13. PER DIECI GIORNI, TUTTI I GIORNI, DAVANTI AL MAGAZZINO DI CAMPI BISENZIO POLIZIOTTI E CARABINIERI IN ASSETTO ANTISOMMOSSA CON INTERVENUTI PER TENTATARE LO SGOMBERO DEI LAVORATORI CHE PRESIDIANO PACIFICAMENTE I CANCELLI.
Se lo Stato mettesse la metà dell’impegno a riportare Mondo Convenienza nell’ambito delle leggi e dei contratti, forse, questa lotta avrebbe già in poco tempo potuto festeggiare una vittoria. Ma non importa, possiamo farcela, insieme, anche senza di loro